![]() |
||
![]() |
![]() MANZONI, ALESSANDRO (Milano 1785 - ivi 1873). Scrittore italiano. Figlio di Giulia Beccaria e di Pietro Manzoni, visse la giovinezza nel vivace ambiente intellettuale dell'illuminismo lombardo, accostandosi al classicismo dominante. Nel 1805 raggiunse la madre, separatasi dal marito, a Parigi e qui subì l'influenza delle teorie filosofiche e storiche degli ideologi. Il matrimonio con Enrichetta Blondel (1808), calvinista convertitasi al cattolicesimo, e il fascino esercitato dal nascente spiritualismo romantico determinarono una svolta profonda nella sua formazione (1810), indirizzandolo verso l'accettazione del cattolicesimo, l'adesione al romanticismo sul piano letterario e l'elaborazione di una concezione cattolico-liberale dell'unità e dell'indipendenza d'Italia. Pur avendo compiuto fin dal 1814 la scelta patriottica comune a quasi tutta l'intellettualità lombarda, Manzoni non partecipò alle polemiche politiche e letterarie del suo tempo. Ma le sue opere (gli Inni sacri del 1812-1815, le odi del 1815-1821 e gli stessi Promessi sposi del 1840-1842) contribuirono in modo determinante alla formazione della coscienza nazionale dei ceti dirigenti del Risorgimento e dello stato unitario, fino ad assurgere a fondamento dell'educazione linguistica formale dell'Italia unita. Nel 1861 fu presente, da senatore, alla seduta in cui fu proclamato il Regno d'Italia e nel 1864, nonostante la sua fede cattolica, votò la ratifica della Convenzione di settembre. |
![]() |